Pivolio, un database dell’olio extravergine d’oliva per investire in qualità e combattere frodi e contraffazioni

28 gennaio 2017

Presentati i risultati finali del progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca per la valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva

“I risultati di quest’oggi rappresentano insieme un punto di svolta e di partenza perché, dopo anni di ricerche, finalmente certifichiamo con dati alla mano la qualità delle nostre piante, della nostra terra e del nostro olio extravergine d’oliva. Tutti, adesso, a partire dalla politica, devono lavorare per questo settore fondamentale dell’economia del Mezzogiorno”.
 Lo ha detto Gennaro Sicolo, Presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori e di Oliveti Terra di Bari, questa mattina a conclusione dell’incontro “Salute e benessere, il futuro dell’olivicoltura pugliese”.

Durante la manifestazione sono stati presentati i risultati finali di Pivolio (Processi Innovativi per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva), il progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con 4 milioni di euro che ha messo in sinergia l’Università degli Studi di Bari, l’Università del Salento, il CNR (Istituto di Fisiologia Clinica) di Lecce, il CRA-OLI (Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’industria olearia) di Rende (Cosenza), il Consorzio CARSO e Oliveti Terra di Bari.

Francesco Paolo Schena (Consorzio C.A.R.S.O), Annalisa Contursi (Università degli Studi di Bari), Francesco Paolo Fanizzi (Università del Salento) hanno illustrato tutte le fasi di progetto e le proprietà nutrienti uniche dell’olio extravergine d’oliva analizzato di cultivar Peranzana, Coratina e Cima di Mola.
“Ci auguriamo che questo vasto database sia utile a tutti per poter iniziare a combattere con serietà e vigore la battaglia per la qualità che consentirebbe di debellare definitivamente frodi e contraffazioni deleterie per la nostra economia”, ha concluso Sicolo.