PIVOLIO: “Processi innovativi per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva nelle province di Bari e Foggia” PON01_01958

PARTNER  Università degli Studi di Bari, Università del Salento, CNR (Istituto di Fisiologia Clinica) di Lecce, CRA-OLI (Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’industria olearia) di Rende (Cosenza), Oliveti Terra di Bari, Olearia Basile, Apulia Biotech.

COSTO – € 4.000.000,00

IL PROGETTO – Il regolamento dell’Unione Europea N° 1019/02, modificato il 6.3.2009, che obbliga ad indicare l’origine dell’olio extravergine di oliva sull’etichetta  della confezione, rappresenta una tappa importante per proteggere la qualità e la trasparenza del prodotto. Esso dà l’opportunità ai consumatori di distinguere i diversi tipi di oli extravergine di oliva, provenienti da differenti aree di una regione o da altre regioni o nazioni.

La Puglia produce mediamente circa il 40% della produzione di olio a livello nazionale. L’Italia è il secondo produttore europeo con una produzione nazionale di 6.000.000 di quintali, due terzi del quali sono caratterizzati da ben 37 Denominazioni di Origine Protetta (la DOP Terra di Bari è l’unica in grado di garantire considerevoli volumi quanti-qualitativi).

Ciò significa che un’accurata caratterizzazione del prodotto lo rende altamente competitivo in Italia ed anche nei confronti di oli di oliva prodotti in altre nazioni dell’area mediterranea.

Il progetto si pone l’obiettivo innovativo di realizzare per la prima volta le analisi NIR direttamente nelle singole unità produttive (frantoi). Le analisi NIR realizzabili a livello di singola unità produttiva (frantoio) presentano, infatti, il vantaggio di fornire indicazioni immediatamente utilizzabili per la produzione a tutela e catalogazione della qualità  del prodotto, rafforzando il sistema di tracciabilità.

Il progetto introduce per la prima volta, nell’ambito della caratterizzazione degli oli extravergini di oliva delle aree della provincia di Bari e di Foggia,  l’identificazione del prodotto mediante l’uso della Risonanza Magnetica Nucleare, rapportando i risultati all’identificazione genetica della cultivar di provenienza, ai maggiori micronutrienti che sono presenti nel terreno, alle capacità organolettiche e alle proprietà nutrizionali del prodotto. Le cultivar individuate per la produzione dell’olio sono scelte tra le più rappresentative della produzione pugliese: Coratina, Ogliarola Barese, Cima di Bitonto, Cima di Mola, Peranzana ottenute rispettivamente da 15 differenti aree geografiche di interesse.

I dati ottenuti da ogni olio extravergine di oliva monovarietale saranno introdotti in un database, opportunamente elaborato, al fine di valutare la correlazione esistente tra i profili  spettrometrici della RMN e le diverse caratteristiche degli oli che sono stati studiati. Questo approccio multidisciplinare migliorerà la tracciabilità del materiale di origine da cui l’olio monovarietale è stato prodotto e, come valore aggiunto, presenterà sull’etichetta il contenuto in micronutrienti del terreno, le proprietà organolettiche e nutrizionali, l’attività antiossidante ed anti-infiammatoria documentata. Queste caratteristiche renderanno altamente competitivo il prodotto sul mercato, per le maggiori informazioni fornite al consumatore, e consentiranno un ulteriore sviluppo del territorio.

sito del progetto: www.pivolio.it